Nel corso della conferenza stampa di questa mattina presso la sede di Calata San Marco, i Consiglieri Schifone e Lamura hanno evidenziato le ragioni che indussero il Gruppo di An ad opporsi tenacemente alla delibera del Global Service, collegandole alla decisione assunta dal Sindaco di Roma di sospendere la concessione alla Romeo del Global Service per la grande viabilità della Capitale.
In particolare Schifone ha dichiarato:
“Con un provvedimento di Giunta del 05.11.08, quindi prima che scoppiassero le note vicende a Napoli, il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, ha dato disposizione di sospendere l’efficacia della concessione alla Romeo S.p.a., della gestione del Global Service per la manutenzione della grande viabilità di Roma.
Una concessione per 9 anni a fronte di 700 milioni di Euro. Un anno prima nella primavera del 2007 il Gruppo di An si batteva fino all’ostruzionismo per fermare la stessa operazione su Napoli”.
“La denuncia – ricorda Schifone – fu puntuale e circostanziata per evidenziare che si stava costruendo un vestito sulla taglia di una grande società di servizi napoletana.
Infatti un appalto che per sua natura avrebbe dovuto essere considerato con prevalenza dei lavori sui servizi, fu ostinatamente concepito con la prevelenza dei servizi sui lavori, favorendo in questo modo, come già successo a Roma, qualche società di servizi”.
Schifone e Lamura hanno quindi sostenuto la necessità di cambiare radicalmente impostazione per risolvere il problema della manutenzione delle strade che è uno dei problemi che affligge ogni giorno i napoletani costretti a circolare su strade dissestate e piene di buche da scansare.
“Tuttavia – ha concluso Lamura – questa Giunta non è più in grado di gestire nemmeno l’ordinaria amministrazione, e la confusione politica, dovuta sia a fatti giudiziari che a scontri interni alla maggioranza, è tale che occorre fare definitivamente chiarezza.
Per questo lunedì, a conclusione del dibattito sulla verifica programmatica, porremmo la mozione di sfiducia, perché ognuno si assuma le sue responsabilità”.
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