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LAMURA (PdL): DOVE SONO FINITI I BINARI DEL TRAM ??
In merito ai nuovi dispositivi di traffico previsti per P.zza Municipio e Via Acton, il capogruppo del PdL Carlo Lamura, componente della Commissione Mobilità, Traffico e Trasporti del Consiglio comunale di Napoli ha dichiarato : “La scelleratezza...
LAMURA (P.D.L.): “Approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Napoli, Ordine del Giorno per scongiurare il trasferimento dell’Autority per le comunicazioni verso Roma” !!
“Un ordine del giorno, con primo firmatario il Capogruppo del PDL Carlo Lamura, è stato presentato ed approvato dal Consiglio Comunale di Napoli nel corso della seduta odierna prevista per la discussione sul rendiconto di gestione 2009. l’o...
Lamura, Signoriello e Varriale(PDL): “Ormai non rimane che attendere le dimissioni del Gen. Sementa”.
In merito alle dichiarazioni apparse sulla stampa da parte del Comandante del Corpo della Polizia Municipale di Napoli, il Capogruppo del PDL Carlo Lamura e i colleghi di gruppo Ciro Signoriello e Salvatore Variale, hanno dichiarato: “E’ oltremod...
Lamura (PDL): “Il nuovo Centro Benessere di Bagnoli non sancisca la fine delle Terme di Agnano”.
In merito all’affidamento del nuovo Centro Benessere di Bagnoli al gruppo imprenditoriale delle Terme Castiglione di Ischia, il Capogruppo del PDL Carlo Lamura al Comune di Napoli, ha dichiarato: “ Da cittadino napoletano non posso che espri...
LAMURA (P.d.L.): “LA CHIUSURA DELLO SPRINT CAMPANIA ULTERIORE FOLLIA DEL GOVERNATORE BASSOLINO”.
In merito alla incredibile follia della chiusura dello Sportello SPRINT Campania, il Capogruppo del PDL in Consiglio Comunale di Napoli, Carlo Lamura ha dichiarato:
“In un periodo di crisi internazionale e di stagnazione economica, mentre il governo centrale pone in essere diverse azioni per sostenere l’economia e stimolare la produzione delle imprese, la nostra Regione non trova di meglio che sopprimere lo SPRINT Campania, Sportello per la internalizzazione delle imprese”. “Entrato in funzione nel 2004 grazie alla felice intuizione del Vice Ministro Urso alle Attività Produttive (oggi sviluppo economico) di concerto con la Regione Campania e con il coinvolgimento diretto dell’ICE, della SIMEST, della SACE, coadiuvati dal sistema regionale delle Camere di Commercio, lo SPRINT – continua Lamura - ha raggiunto in poco tempo oltre 10.000 imprese Campane sostenendole e “accompagnando” le loro attività all’estero attraverso azioni specifiche e capillari di promozione del “Made in Campania”. Dall’industria all’artigianato, dall’agricoltura al turismo, tutte le categorie produttive della nostra regione sono state coinvolte in un processo virtuoso che ha proiettato le imprese in ogni angolo del mondo per aumentare la competitività delle piccole e medie aziende del nostro territorio, divenute ambasciatrici del made in Italy in tutti i continenti”. “Purtroppo “la lungimiranza e l’intuizione” dei nostri amministratori regionali, non ha trovato di meglio che affondare lo SPRINT Campania, trasferendo le competenze così specifiche e complesse dell’internalizzazione delle imprese, nelle mani di Città della Scienza. Organismo (scientifico?) voluto anni or sono da Bassolino, che non ha alcuna competenza specifica in materia e che vive esclusivamente di contributi pubblici o attraverso l’organizzazione di congressi o con la locazione di spazi del proprio complesso per vari eventi”. “E’ semplicemente sconvolgente – conclude Lamura - la colpevole miopia di una Giunta Regionale che per favorire una “creatura” del Governatore, ha trascinato il sistema delle imprese campane nel più totale disorientamento e senza più interlocutori pubblici credibili e affidabili e la cosa più sconcertante è costituita dal fatto che in tutta Italia il sistema degli sportelli regionali funziona e cresce con le imprese. Mentre la Campania è da due anni l’unica Regione d’Italia ove lo SPRINT non è più funzionante e ove, al contrario, il supporto pubblico costituito dalla rete istituzionale degli sportelli per l’internalizzazione, risulterebbe oltre modo indispensabile per le imprese locali che operano in un territorio economicamente depresso e fortemente abbisognevole di strumenti istituzionali per favorire il rilancio dell’economia e dell’occupazione di una intera regione”.