La decisione presa dai vertici di Trenitalia di eliminare quattro coppie di eurostar, sei della linea Roma Reggio Calabria e due della linea Roma Taranto dalle fermate di Napoli - Mergellina e Napoli - Campi Flegrei, ha sortito esclusivamente lo sconcertante effetto di declassarle a stazioni di Serie B. La scelta di sacrificare i due scali, motivata dall’esigenza di smaltire più velocemente il traffico metropolitano e regionale allo stato non ha prodotto significativi miglioramenti del servizio di trasporto urbano o incremento delle corse della metropolitana cittadina, ma, al contrario, ha condannato forse irrimediabilmente al degrado e alla sciagurata sottoutilizzazione due stazioni di grande appeal storico – artistico nonché turistico e di assoluta importanza sul fronte della mobilità urbana e extra-urbana dei napoletani. I treni di lunga percorrenza in partenza da Campi Flegrei -afferma Lamura - non intralciavano in alcun modo la linea della metropolitana urbana e piuttosto per evitare l’intasamento dei traffici metropolitani basterebbe che gli eurostar da Mergellina proseguissero in direzione Villa Literno, snodo che consentirebbe di evitare congestioni e spiacevoli ritardi. I milioni spesi per l’opera di restyling della splendida stazione di Mergellina, gioiello liberty affacciato sul golfo e della stazione Campi Flegrei -aggiunge il Capogruppo della Pdl- sembravano volerle rilanciare come porte d’ingresso alla città, nonché come salotti culturali e spazi espositivi, sulla scia delle stazioni d’arte che già puntellano la linea uno della metropolitana cittadina. Cancellare Mergellina e Campi Flegrei dalla linea di percorrenza degli eurostar non solo ha vanificato l’investimento, ma ha consegnato i flussi turistici alla casba di Piazza Garibaldi, che resta, così, il primo, degradante approccio dei turisti con Napoli e i Napoletani ad una mobilità tagliata di netto in due dei punti di collegamento più importanti.
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