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Lamura (Pdl): la Banca del Sud, un volano per il mezzogiorno
In merito alla notizia dell’approvazione del disegno di legge per il varo della Banca del Sud, il Capogruppo del Pdl in Consiglio comunale, Carlo Lamura, dichiara: “Esprimo viva soddisfazione per il varo della Banca del Mezzogiorno, voluta forteme...
LAMURA (CAPOGRUPPO PDL) “Il Comune non paga: le scuole rischiano di tagliare il servizio mensa. ”
Neanche la scuola si sottrae alla politica economica scellerata e agli sperperi del centro-sinistra. Così esordisce Lamura, capogruppo della Pdl, nel commentare la delicata situazione in cui versano alcune scuole della II e della III municipalità. Il...
Lamura, capogruppo Pdl: “La soppressione delle fermate dei treni eurostar presso le stazioni di Mergellina e Campi Flegrei: un grave danno alla città.”
La decisione presa dai vertici di Trenitalia di eliminare quattro coppie di eurostar, sei della linea Roma Reggio Calabria e due della linea Roma Taranto dalle fermate di Napoli - Mergellina e Napoli - Campi Flegrei, ha sortito esclusivamente lo sco...
IL PDL CHIEDE AL SINDACO DI FARE UN PASSO INDIETRO: LA FONDAZIONE È UNA MACCHINA TROPPO FARRAGINOSA E POCO TRASPARENTE
Lamura(Pdl): Senza il Governo al Forum delle Culture mancano 150 milioni
Il rischio di perdere il Forum, però, c’è, osserva il capogruppo consiliare Pdl, Carlo Lamura,che ieri ha convocato una conferenza per spiegare la propria posizione: "Noi abbiamo sempre parlato di scarsa trasparenza e farraginosità di una fondazio...
LAMURA (CAPOGRUPPO PDL) “Il Comune non paga: le scuole rischiano di tagliare il servizio mensa. ”
Neanche la scuola si sottrae alla politica economica scellerata e agli sperperi del centro-sinistra. Così esordisce Lamura, capogruppo della Pdl, nel commentare la delicata situazione in cui versano alcune scuole della II e della III municipalità. Il Comune di Napoli è debitore dal 2007 di circa 1.500.000 euro annui per il servizio mensa nei confronti di numerosi plessi scolastici e conferma in questo modo la sua incapacità nell’amministrare e collocare adeguatamente le risorse disponibili. Le scuole dell’infanzia effettuano la refezione su più di cinque turni a settimana per un costo annuo totale di 30.000 euro. Le scuole primarie garantiscono lo stesso servizio per due volte a settimana, il che equivale ad una spesa di 10.000 euro all’anno. Esauriti i fondi, i dirigenti scolastici si sono visti costretti a procedere a dolorosi tagli dell’organico, sacrificando parte del personale ATA. Le gare d’appalto, condotte al massimo ribasso dalle municipalità, hanno spinto i fornitori a non garantire la fondamentale figura del refezionista e a scaricare sulle scuole l’onere di organizzare un servizio mensa adeguato, nonché lo sgradevole, se non impossibile compito di attingere ad un personale ridotto ai minimi termini ed in attesa, ormai da tempi biblici, della busta paga. Privare le scuole della necessaria refezione – incalza Lamura – significa costringere gli studenti a “ pranzi fai da te”, che potrebbero mettere a repentaglio qualsiasi misura di sicurezza igienico-sanitaria. Gli istituti della II e III municipalità, cui si associano i dirigenti scolastici della V e dell’ VIII si limitano a richiedere che il servizio di distribuzione dei pasti non coinvolga il personale scolastico, ma la ditta vincitrice dell’appalto e/o l’amministrazione comunale, da sole in grado di garantire una corretta prassi igienica. Allo stato attuale, che i debiti di qualsiasi genere vengano sanati sembra essere un’utopia, eppure il comune si dimostra capace di arricchire la propria sostanziale inadempienza con nuovi contributi- conclude Lamura - privando le scuole e gli studenti di un servizio-diritto elementare e perciò sacrosanto.